In Italia, parallelamente all’aumento della povertà, si assiste a un aumento significativo del consumo di crack, conosciuto come “cocaina dei poveri” e di altre sostanze psicoattive economiche.
Questo è segno di un cambiamento nelle abitudini di consumo di droghe a causa dell’aumento della povertà in Italia.
Il crack è una miscela di cocaina cloridrato e bicarbonato di sodio, che può costare solo 5 euro a dose in alcune regioni italiane. L’allarmante tendenza è evidenziata da un raddoppio di sequestri di crack dal 2019, secondo i dati della DCSA (Direzione centrale dei servizi antidroga).
Cresce anche l’abuso di benzodiazepine e cresce l’allerta per il Fentanyl, un oppioide sintetico almeno 80 volte più potente della morfina, apparso sul mercato italiano nel 2018.
Crack e benzodiazepine sono diventate popolari tra i più poveri a causa del loro costo relativamente basso. Secondo Leopoldo Grosso del Gruppo Abele, queste sostanze vengono utilizzate quando non si possono sostenere i costi di altre droghe, per alleviare l’ansia e i problemi della vita di strada.
Fonte: Ilfattoquotidiano